Studio SALES di Norberto Ruggeri

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Romina Bassu è nata a Roma nel 1982, dove attualmente vive e lavora. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma e presso la Facultad de Bellas Artes di Siviglia, inizia una collaborazione come assistente nello studio di Alberto Di Fabio e in quello di Cristiano Pintaldi. Porta avanti la sua ricerca artistica tra Londra e Berlino, ma è in Spagna che dà vita al suo progetto Archivio anonimo che riproduce in chiave pittorica la minuziosa collezione di immagini fotografiche antiche raccolte dall’artista nel corso degli anni. Con questo progetto, Romina Bassu inizia a lavorare sui nessi tra memoria individuale e memoria collettiva, proponendo una sorta di archeologia del ricordo. Negli anni successivi, la sua ricerca verte sulla rappresentazione di quegli stereotipi femminili modellati secondo le esigenze di una cultura maschile e di una società dei consumi che si danno ancora oggi per scontati, ma dipinti in una versione “alterata” dallo sguardo femminile. La madre apprensiva, la casalinga orgogliosa del suo talento nell’arte della stiratura, la giovane donna in cerca di marito, la ragazza desiderosa di piacere e di apparire bellissima, questi e altri sono i soggetti delle sue opere che provengono da un’iconografia molto specifica: quella degli anni Cinquanta, ovvero l’epoca in cui un determinato immaginario femminile inizia a delinearsi e condizionerà in maniera inevitabile il ventennio successivo, fino ai tempi attuali.
I soggetti dei lavori più recenti (2018-2019) interpretano il legame tra donna, corpo e vulnerabilità: tre elementi che, attraverso la narrazione pittorica, definiscono uno spazio esistenziale. Recuperare e rappresentare questo spazio significa, per l’artista, accedere a un momento di umanità e autenticità – spesso gestito con segretezza – in una cultura consumistica che pretende una costante produttività che si estende anche al corpo stesso della donna.
Il segno distintivo della sua pittura risiede nella rappresentazione a tratti ironica e irriverente, in un dark humour che caratterizza sempre l’immaginario dei lavori dell’artista.
Nella primavera del 2017 ha vinto il premio ARTFORARTSSAKE a Berlino e nel 2018 è stata selezionata tra i finalisti del Premio Cairo a Milano. Ha esposto i suoi lavori in istituzioni e musei italiani e stranieri e tra le mostre più recenti si segnalano: Ciò che vedi. Nuova figurazione in Italia, a cura di M. de Pilati – A. Cramerotti, Galleria Civica di Trento – MART, Trento (febbraio 2020); Monday blues, Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma (2019, S); Male gaze, Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma (2017, S); Campionario Analogico, Burning Giraffe Art Gallery, Torino (2017, S); Promises, Galleria Marcolini, Forlì (2017, S); Social utopia / Studi aperti Festival, XII edizione, Ameno, Novara (2016, G); Carte Blanche, Galerie Olivier Nouvellet, Parigi (2016, G); Group psychology (and the analysis of the ego), Galleria Marcolini, Forlì (2015, G); Book Art Project, Fondazione Pastificio Cerere, Roma (2015, G); Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee 2015, Villa Brandolini, Treviso (2015, G); Premio Combat, Museo Civico G. Fattori ex Granai di Villa Mimbelli | Museo di Storia Naturale di Livorno (2013, G).

 

Romina Bassu was born in Rome in 1982, where she currently lives and works. She studied at the Academy of Fine Arts of Rome and at the Faculty of Fine Arts of Seville. In 2004 she started to work as assistant at Alberto di Fabio and Cristiano Pintaldi’s studies. She continues her artistic research between London, Berlin and Spain where she starts Anonymous Archive. In this project Romina Bassu reproduces in a pictorial key a lot of ancient photographic images collected over the years. With this project, Romina Bassu begins to work on the connection between individual and collective memory, proposing a sort of archeology of memory. Her reflexion on memory aims to create a continuum between universal history and individual one. Over the years her research has increasingly focused more and more on the representation of those feminine stereotypes, modeled accordingly to the needs of a male culture and a society of consumption, which still today are taken for granted but painted though in a version “altered” by the female gaze. The apprehensive mother, the housewife proud of her talent in the art of ironing, the young woman looking for an husband, the girl eager to look beautiful. These and many others are the subjects of her works that come from a very specific iconography:  the Fifties. This is the epoch when a particular female imaginary begins to take shape and inevitably will influence the next twenty years, up to present times.
The subjects of the most recent works (2018-2019) are about the connection between woman, body and vulnerability: three elements that, through pictorial narration, define an existential space. For the artist recovering and representing this space means access to a moment of humanity and authenticity – often handled with secrecy – in a time of consumerist culture that claims a constant productivity that extends also to the body of the woman herself.
The hallmark of his painting lies in the dark humor that always characterizes the imaginary of the artist’s works.
In the spring of 2017 she won the ARTFORARTSSAKE award in Berlin and in 2018 she was among the finalist of Premio Cairo (Milan, Italy). She exhibited her works in art galleries and museums in Spain, Germany, UK and Italy. Among her most recent exhibitions: Ciò che vedi. Nuova figurazione in Italia, curated by di M. de Pilati – A. Cramerotti, Galleria Civica di Trento – MART, Trento (forthcoming, February 2020); Monday blues, Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma (2019, S); Male gaze, SALES di Norberto Ruggeri, Roma (2017, S); Analogue Champion, Burning Giraffe Art Gallery, Turin (2017, S); Social utopia / Open Studies Festival, XII edition, Ameno, Novara (2016, G); Carte Blanche, Galerie Olivier Nouvellet, Paris (2016, G); Book Art Project, Fondazione Pastificio Cerere, Rome (2015, G); Francesco Fabbri Award for Contemporary Arts 2015, Villa Brandolini, Treviso (2015, G); Combat Prize, Civic Museum G. Fattori ex Granai by Villa Mimbelli Livorno Natural History Museum (2013, G)

 

 

RBA 012-23 Blind Spot, 2023, acrilico su tela, cm135x100 -LR

RBA 012-23 Blind Spot, 2023, acrilico su tela, cm135x100

RBA 015-23 Sphinx, 2023, acrilico su tela, cm100x80 -LR

RBA 015-23 Sphinx, 2023, acrilico su tela, cm100x80

RBA 009-22 Orlando, 2022, acrilico su tela, cm80x60 -LR

RBA 009-22 | Orlando, 2022, acrilico su tela, cm 80×60

RBA 004-22 Barefoot, 2022, acrylic on canvas, cm100x80 -LR

RBA 004-22 | Barefoot, 2022, acrilico su tela, cm 100×80

RBA 008-22 Deflation, 2022, acrylic on canvas, cm100x80 -LR

RBA 008-22 | Deflation, 2022, acrilico su tela, cm 100×80

RBA 005-22 Stillness, 2022, acrylic on canvas, cm80x100 -LR

RBA 005-22 | Stillness, 2022, acrilico su tela, cm 80×100

RBA 006-22 Gravity, 2022, acrylic on canvas, cm100x80 -LR

RBA 006-22 | Gravity, 2022, acrilico su tela, cm 100×80

RBA 022-21 Venere, 2021, acquerello su carta Fabriano, cm30x28 approx -LR

RBA 022-21 | Venere, 2021, acquerello su carta Fabriano, cm 30×28

RBA 008-21 (The thin end of) The Wedge, 2021, acrilico su tela, 80x60 cm. -LR

RBA 008-21 | (The thin end of) The Wedge, 2021, acrilico su tela, cm 80×60